La commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento al Decreto Legislativo sugli anticipi, elaborato sulla base di proposte provenienti da Fratelli d’Italia (FdI) e Movimento 5 Stelle (M5S). Questo emendamento affronta la problematica dei mutui a tasso agevolato per i dipendenti bancari, che erano penalizzati dalle norme fiscali relative ai cosiddetti fringe benefits, specialmente alla luce del repentino aumento del tasso di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE).
La modifica proposta stabilisce che, in caso di concessione di prestiti, si tenga conto del 50% della differenza tra l’importo degli interessi calcolato al tasso ufficiale di riferimento vigente alla data di scadenza di ciascuna rata o, per i prestiti a tasso fisso, alla data di concessione del prestito, e l’importo degli interessi calcolato al tasso applicato sugli stessi. In sostanza, questo intervento modifica il punto temporale di riferimento per il calcolo dei tassi d’interesse in relazione all’applicazione delle norme fiscali.
La Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) ha sottolineato che questa iniziativa è fondamentale per risolvere il grave onere fiscale che grava sulle retribuzioni dei dipendenti bancari, specialmente considerando l’inaspettato aumento dei costi del denaro nel 2022, che aveva comportato pesanti conguagli Irpef per circa 70.000 lavoratori del settore bancario.
L’emendamento è retroattivo e avrà effetto a partire dal primo gennaio 2023, contribuendo così a eliminare il rischio di penalizzazioni per l’anno in corso. La Federazione ha accolto positivamente la risoluzione di questa problematica attraverso il voto favorevole della Commissione a Palazzo Madama.
di R.E.