Aumenti record nei prezzi alimentari: Frutta fresca in testa alla classifica con +4,4%, deludenti ribassi secondo l’Unione Nazionale Consumatori

La Frutta fresca si attesta al primo posto della classifica dei rincari mensili alimentari, registrando un aumento significativo del 4,4% rispetto a ottobre 2023, secondo i dati elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori basati sulle informazioni dell’Istat svelate la settimana scorsa. Al secondo posto figura l’Olio di Oliva con un incremento del 3%, seguito dai Alimenti per bambini che guadagnano la medaglia di bronzo con un balzo del 2,9% in un solo mese.

Il Burro occupa la quarta posizione con un aumento del 2,1%, seguito da Pasta sfoglia e brisée (+2%) e Acque minerali (+1,7%). Al settimo posto, la Pasta (fresca, secca e preparati di pasta) mostra un notevole incremento dell’1,6% in appena un mese. Seguono Latte conservato, Yogurt e Gelati (tutti a +1,1%) e Piatti pronti (+1%). La top ten si conclude con la Carne di coniglio e di cavallo e i Vegetali secchi, entrambi a +0,9%.

Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, sottolinea il fallimento del Trimestre anti-inflazione, evidenziando in particolare l’aumento significativo degli Alimenti per bambini, che rappresenta una deviazione dal Protocollo che aveva come obiettivo principale la riduzione dei prezzi. Dona critica anche l’aumento della Pasta, simbolo dell’alimentazione italiana, nonostante i prezzi elevati.

Per quanto riguarda la classifica dei ribassi mensili, solo 15 prodotti registrano una diminuzione di prezzo. Al primo posto si trova l’Olio diverso da quello di oliva, con una riduzione dell’1,8% rispetto a ottobre 2023. Seguono lo Zucchero al 2° posto in ribasso dello 0,9%, e le Uova al 3° posto con -0,7%. Confetture, marmellate e miele si collocano al 4° posto con -0,6%, seguite da Riso, Tè e Cacao e cioccolato in polvere al 5° posto (-0,4%).

Dona evidenzia che solo 15 prodotti registrano un ribasso, e molti di essi erano già in diminuzione prima dell’avvio del Trimestre anti-inflazione. Concludendo, sottolinea il fallimento dell’iniziativa del Governo e chiede sconti seri e offerte sottocosto per tutti i beni di largo consumo in vista delle festività natalizie.