Ottimismo tra i Gestori Europei nonostante il rallentamento economico: risultati del sondaggio di Bank of America

Nonostante il rallentamento della crescita nell’Europa continentale, il 72% dei gestori di fondi europei prevede un aumento delle azioni dell’Unione Europea nei prossimi dodici mesi, secondo i risultati della European Fund Manager Survey condotta da Bank of America. L’ottimismo cresce anche riguardo al declino dell’inflazione e dei tassi di interesse a breve termine.

Solo il 2% degli intervistati prevede una recessione economica globale nei prossimi dodici mesi, il livello più basso dal giugno 2022. Sebbene le aspettative di una recessione in Europa siano ancora significative (53%), mostrano una diminuzione rispetto al mese precedente (71%).

La preoccupazione principale rimane l’impatto di una politica monetaria troppo restrittiva, a differenza di quella fiscale, vista come eccessivamente favorevole da circa il 25% dei gestori. L’80% dei gestori europei prevede una diminuzione dell’inflazione core europea nel prossimo anno, con il 71% che prevede la stessa tendenza per l’inflazione core globale, entrambe vicine ai massimi storici. Solo il 21% considera l’inflazione come il rischio principale per i mercati, mentre preoccupazioni per la situazione geopolitica (25%) e un possibile atterraggio duro (24%) prevalgono.

Circa il 90% prevede una diminuzione dei tassi di interesse a breve termine nei prossimi dodici mesi, il livello più alto mai registrato, mentre il 36% ritiene che i rendimenti dei titoli decennali diminuiranno. Nonostante un trend rialzista per le azioni europee nel 2024, con un forte rally dalla fine di ottobre, circa il 50% dei gestori europei prevede una contrazione a breve termine per il mercato dell’UE.

Il 75% degli investitori prevede un calo dell’utile per azione (EPS) europeo in risposta al rallentamento della crescita e alla diminuzione dell’inflazione. La maggioranza ritiene che i downgrade dell’EPS siano la causa più probabile di una correzione di mercato, seguiti dall’indebolimento dei dati macroeconomici.

Sebbene i dubbi sui settori ciclici inizino a dissiparsi, solo il 36% prevede un ulteriore ribasso rispetto a quelli difensivi. Restano comunque sottovalutati, in particolare nel settore automobilistico, della vendita al dettaglio e dei prodotti chimici. Al contrario, la metà dei money manager prevede un ribasso per i titoli value europei rispetto ai titoli growth in risposta alle politiche accomodanti delle banche centrali.

Il settore assicurativo rimane il più sovrappeso in Europa, seguito dai servizi pubblici e dal settore farmaceutico.