Prossime sfide per le banche italiane: analisi anticipata di Barclays sui risultati trimestrali e prospettive per il 2024

Le principali banche italiane sono in procinto di affrontare il cruciale periodo di presentazione dei risultati trimestrali, con Unicredit ad aprire le danze il prossimo 5 febbraio, seguita da Intesa Sanpaolo il 6 febbraio, Mps e Bper Banca il 7 febbraio, Banco Bpm e Credem l’8 febbraio, e infine Mediobanca il 9 febbraio.

Barclays si aspetta che l’utile netto del quarto trimestre del 2023 rimanga solido e che le previsioni di utile per azione (EPS) per il 2024 siano confermate. L’attenzione sarà anche sui messaggi relativi ai ritorni di capitale, poiché le reazioni dei prezzi delle azioni delle banche dipenderanno dalle azioni intraprese per sostenere la credibilità degli EPS.

Secondo il report di Barclays, le banche meglio posizionate per affrontare questa sfida sono Intesa Sanpaolo e Unicredit. La previsione della banca sull’andamento del margine di interesse per il 2024 è in linea con le indicazioni precedenti delle stesse banche. La stabilità dell’Euribor e il basso beta dei depositi sono considerati fattori favorevoli, ma potrebbe esserci una certa pressione competitiva sugli spread degli asset in caso di bassa crescita o domanda di prestiti.

Barclays riduce le stime sul margine di interesse del settore bancario italiano per il 2024 e il 2025, riflettendo le ultime prospettive macroeconomiche e i loro effetti sulle strategie di copertura e sulla sensibilità delle banche.

Per quanto riguarda i conti del quarto trimestre del 2023, Barclays prevede ricavi solidi con un margine di interesse quasi stabile rispetto al trimestre precedente e in aumento anno su anno per diverse banche. Tuttavia, le commissioni potrebbero non mostrare la normale stagionalità positiva del quarto trimestre.

Barclays riduce leggermente le stime di utile netto per il 2024 e il 2025 in attesa dei risultati trimestrali, ma mantiene il rating “overweight” su alcune banche, come Mps, Bper, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Unicredit, confermando un outlook positivo. Allo stesso tempo, assegna un rating “equal weight” a Credem e Mediobanca, con target price rivisti di conseguenza.