Crisi, Pandemia e Guerra

Torna l’incubo del credito

Dott. Denis Gatto – CEO C&G Capital

“La fine delle Garanzie Statali preoccupa le banche ma a preoccuparsi dovrebbero essere le PMI, fin ora illuse da un sistema creditizio “drogato”, ma il conto da pagare sta arrivando.” – Dichiara Denis Gatto, CEO di C&G Capital. “Sulle piccole e medie imprese italiane, l’ossatura portante del nostro sistema produttivo, incombe di nuovo l’incubo del credito. La guerra ha portato un rialzo dei tassi d’interesse, spread alle stelle (nonostante la Bce abbia dichiarato di avere in preparazione una contromossa), difficoltà di approvvigionamento e prezzi in salita delle materie prime, restringimento dei mercati di sbocco, alta inflazione. Uno scenario da brividi che colpisce soprattutto le società più piccole e meno attrezzate a resistere a scenari avversi. E che mette a dura prova il loro rapporto con le banche, le quali cominciano a essere impensierite da un possibile aumento dei default. A preoccupare sono adesso i crediti “Stage 2”, ovvero quelli che stanno a metà strada fra quelli buoni (Stage 1) e quelli deteriorati (Stage 3), tenuto conto che gli Npl (Stage 2 più Stage 3) sono oggi arrivati a 93 miliardi.
“L’Italia, presenta già oggi un livello di stock Stage 2 superiore alla media europea e se ne prevede un ulteriore significativo incremento derivante dalla scadenza dei periodi di preammortamento dei
finanziamenti del Fondo Centrale di Garanzia (circa 120 miliardi di euro nel 2022) erogati nel biennio 2020-2021”. Con questi numeri, le banche potrebbero essere indotte a prendere contromisure restringendo il credito o facendolo pagare di più alle Pmi, già in sofferenza sotto vari aspetti.”