Tim autorizza la cessione della Rete Fissa a Kkr: Impatto sul futuro delle Telecomunicazioni in Italia

Tim ha ufficialmente autorizzato la cessione della sua rete fissa a Kkr, una decisione che, secondo l’azienda, non avrà un impatto negativo sul futuro della rete. L’azienda sottolinea che questa mossa non rappresenta una frenata nello sviluppo della rete fissa e che l’ingresso di un fondo d’investimento non metterà in discussione l’italianità dell’infrastruttura, poiché essa rimarrà soggetta al Golden Power, con la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze e di F2i.

Il CEO di Tim, Pietro Labriola, ha inviato un messaggio ai suoi colleghi, evidenziando che questa decisione avrà un impatto significativo sul futuro dei servizi di telecomunicazione. La cessione della

Pietro Labriola

rete fornirà una solida base per ridurre il debito di Tim, consentendole di concentrarsi maggiormente sul proprio sviluppo e di mantenere la sua posizione di leadership nel mercato.

Nel frattempo, il valore delle azioni di Tim ha subito una diminuzione in borsa, dopo un iniziale aumento, a seguito dell’annuncio della cessione della rete a Kkr. Inoltre, Vivendi ha annunciato la sua intenzione di intraprendere una battaglia legale in relazione a questa transazione. Le azioni di Tim a Piazza Affari hanno chiuso con una perdita del 3,3%, scendendo a 0,25 euro.

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle preoccupazioni riguardanti l’opposizione di Vivendi, dichiarando che l’azienda francese ha i suoi diritti e li farà valere. Ha sottolineato che il Ministero dell’Economia ha partecipato all’offerta e che il consiglio di amministrazione ha accettato la transazione. Ha rassicurato sul fatto che il progetto procederà nonostante le questioni sollevate.

Nel frattempo, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla decisione di Tim di vendere la rete a Kkr. Landini ha affermato che questa mossa rappresenta un errore di politica industriale, evidenziando che in altri paesi le grandi imprese non separano la rete dalle attività aziendali e dai servizi. Ha anche criticato il fatto che la rete, un elemento chiave, venga venduta a un fondo d’investimento, sottolineando la mancanza di una politica industriale adeguata da parte del governo.

di Nicoletta Bortolozzo