Minibond e basket bond sbaragliano il mercato

L’appetibilità dei minibond e dei basket bond sbaraglia il mercato e continua a crescere: a seguito delle importanti novità legislative del 2013 che eliminano molti vincoli alle imprese, oggi si aggiungono anche vantaggiose condizioni fiscali che portano questo strumento a venire maggiormente apprezzato e sfruttato dalle PMI.

Titoli di debito

Sfruttando i minibond, che non sono altro che titoli di debito alternativi al sistema bancario, è possibile anche quotare le emissioni sul segmento ExtraMot Prodi Borsa Italiana. Per riassumere, si può parlare di uno strumento di medio lungo termine, che si confronta con i mutui e finanziamenti bancari della stessa durata e che, a causa dell’inasprimento dei tassi di interesse, ha un tasso vicino a quello bancario.

A questo esborso a carico delle imprese devono aggiungersi i costi notarili, la consulenza dell’advisor e il costo dell’arranger: sembrano somme ingenti ma a un a seconda analisi si possono riscontrare anche nei finanziamenti bancari a lungo termine.

I vantaggi

Ma quali sono dunque i vantaggi? Prima di tutto l’acquisizione di know how in ambito finanziario, in seguito non è da sottovalutare la possibilità di diversificare le fonti di finanziamento e di dipendere meno dal debito bancario; infine, tramite i minibond, è possibile avvicinarsi strategicamente a quella che notoriamente è chiamata finanza alternativa, che può aprire scenari vantaggiosi per l’impresa come l’ingresso in un fondo di Private equity o una quotazione.

I minibond sono interessanti anche perché presentano caratteristiche applicabili “su misura”, ovvero è possibile deciderne la durata, la tipologia di rimborso e la forma di garanzia, nonché l’eventuale percorso di quotazione.

Le condizioni offerte dalle banche per finanziamenti paritari, sono piuttosto rigide e non si possono modellare sulle reali necessità del cliente, che tipicamente si possono riassumere in alcune categorie: la necessità di crescita interna, con sviluppo di nuovi canali di distribuzione o veri e propri mercati, corredati da attività di ricerca e sviluppo; la crescita esterna, che implica acquisizioni che permettono di accelerare il processo e che spesso include un incremento di know how; il rifinanziamento delle fonti dell’impresa, diversificando le fonti di accesso al credito e sostituendo il passivo bancario; migliorare il ciclo di circolante netto; migliorare le performances in ambito ESG, e quindi finanziare progetti sostenibili.

Le modalità

Per quanto riguarda l’effettiva emissione dei minibond, si può procedere con diverse modalità: non è raro che l’investitore coincida con l’originator dell’operazione, una soluzione tipica delle banche che in questo modo diversificano dal classico finanziamento offerto.

Quando i due attori dell’operazione sono figure distinte significa invece che interviene un fondo di private debt o un insieme di investitori. Nell’anno appena trascorso si è verificata anche una netta ascesa dei basket bond, ossia emissioni di più titoli, da parte di emittenti differenti: in questo modo cresce la dimensione dell’investimento, che risulta appetibile per alcuni investitori che altrimenti non sarebbero interessati.